IL TAR del Lazio Sospende la Gelmini

L’Associazione per la Scuola della Repubblica, unitamente a 755 docenti,  genitori, personale Ata, studenti, al Comitato Bolognese Scuola e  Costituzione e al Crides di Roma, ha promosso il ricorso al Tar del Lazio  contro le circolari della ministra Gelmini sulle iscrizioni nelle scuole  secondarie, sugli organici di ogni ordine e grado e sulla mobilità, che è  stato organizzato dai Coordinamenti scuole superiori di Roma, Bologna,  Firenze, Pisa, Padova, Vicenza, Parma, Modena, Ferrara, Milano nonché dal  Tavolo regionale della Toscana per la difesa della scuola statale. Il Tar  del Lazio ha accolto il ricorso e sospeso l’efficacia delle circolari. Le associazioni ricorrenti a nome di tutti i 755 hanno diffuso il seguente  comunicato

IL TAR DEL LAZIO SOSPENDE L’EFFICACIA DELLE CIRCOLARI DELLA GELMINI SULLE  ISCRIZIONI NELLE SCUOLE SECONDARIE,SUGLI ORGANICI DI OGNI ORDINE E GRADO E SULLA MOBILITA’.

I provvedimenti del Governo sulla scuola non solo distruggono la scuola  pubblica con un taglio di 8 miliardi di euro, di 87.000 posti di  insegnamento e di 45.000 posti di personale non insegnante, ma sono  illegittimi.

Il TAR del LAZIO, con ordinanza n. 1023 del 25-6-10, ha accolto la richiesta  dei legali dei ricorrenti, Maria Virgilio e Corrado Mauceri e ha disposto la sospensione dei provvedimenti impugnati ed ha ordinato al Ministro di
depositare nel termine di quindici giorni una ” documentata relazione che  riferendo sui fatti di causa, controdeduca puntualmente sui motivi dedotti  con il ricorso”. Il TAR ha rinviato al 19 luglio la prossima udienza per decidere se
confermare o meno la sospensione dei provvedimenti impugnati.

La sospensione comporta che fino a quella data tutte le operazioni sull’organico e i relativi trasferimenti del personale perdente posto e quelle sulle iscrizioni sono congelate. La serie di illegittimità compiute dal Ministro, che – usando circolari come fossero leggi – ha forzato tempi e procedure della riforma al solo scopo di incassare i tagli di spesa, ha
messo nel caos le scuole e mette a rischio l’inizio regolare del prossimo anno scolastico.

L’arroganza del Ministro è giunta fino al punto da non partecipare all’udienza davanti al TAR del 24 giugno, neppure presentando memoria scritta. Il ricorso è stato presentato da 755 docenti, genitori, personale Ata, studenti, unitamente al Comitato Nazionale per la scuola della Repubblica, al Comitato Bolognese Scuola e Costituzione e al Crides di Roma, ed è stato organizzato dai Coordinamenti scuole superiori di Roma, Bologna, Firenze, Pisa, Padova, Vicenza, Parma, Modena, Ferrara, Milano nonché dal Tavolo regionale della Toscana per la difesa della scuola statale

Il danno derivante dalla operazione governativa è gravissimo. I genitori hanno dovuto procedere all’iscrizione dei figli alle prime classi dei nuovi indirizzi per l’a.s. 2010/11:
a) senza conoscere i programmi di studiob) sulla base del piano dell’offerta formativa dello scorso anno che gli
Istituti non sono stati in grado di aggiornare, in mancanza dei programmi e dei regolamenti definitivi;c) gli iscritti alle prime classi dei professionali non hanno alcuna garanzia che gli istituti statali siano in grado di offrire la qualifica
professionale triennale finora prevista, visto che la competenza al riguardo è soggetta alle decisioni delle singole Regioni.

I genitori e gli studenti già iscritti agli istituti tecnici e professionali e che frequenteranno le prossime classi seconde terze e quarte si troveranno a loro insaputa dal prossimo settembre l’orario ridotto da 2 a 4 ore. Essi sono stati iscritti d’ufficio alla classe successiva senza essere informati del cambiamento e senza conoscere le materie soggette alla riduzione d’orario.
I Collegi dei docenti sono stati impossibilitati a definire un nuovo piano dell’offerta formativa: a) i nuovi indirizzi di studio sono stati imposti tramite pubblicazione sul  sito del Ministero nel mese di marzo. In tal modo è stato impedito agli  Istituti di avanzare le loro motivate proposte di modifica delle confluenze  fra gli indirizzi del vecchio e del nuovo ordinamento, come pure previsto  dall’art.13 c.5 del regolamento di revisione dei Licei; b) i Collegi non sono stati in grado di definire il loro nuovo piano  dell’offerta formativa da presentare ai genitori all’atto dell’iscrizione; c) è stato imposto ai Collegi l’adozione dei libri di testo entro il 31  maggio per le nuove classi prime senza che fossero definiti i nuovi programmi (Indicazioni per i Licei, Linee guida per i Tecnici e  Professionali), che sono stati modificati più volte e sono ancora in via di  pubblicazione definitiva. Molti collegi hanno rifiutato di deliberare al  riguardo, altri hanno adottato testi improvvisati e definiti in base alle  prime bozze dei programmi, che sono state poi profondamente modificate anche  in seguito al parere del CNPI e delle Associazioni professionali. E’ incerto a quali insegnanti verrà affidato l’insegnamento delle discipline introdotte dai nuovi ordinamenti e non previste dai precedenti. Sono in enorme ritardo le operazioni di definizione dell’organico e quindi  quelle di mobilità; in questo momento sono in fase di definizione quelle  della sola scuola primaria. I docenti si troveranno trasferiti d’ufficio sulla base di un organico
basato per il prossimo anno su classi di concorso “atipiche” ovvero di  classi prodotte da una commistione fra le vecchie classi e quelle previste  dal regolamento di revisione, previsto dal comma 3 dell’art. 64 della Legge 133/08, che risulta approvato dal CDM il 12/06/09, ma è rimasto congelato nel suo iterno. In tal modo alcune graduatorie verranno penalizzate dall’unificazione con  altre.
Bologna 26/06/10

Le associazioni ricorrenti a nome di tutti i 755.   I testi dell’ordinanza, dei motivi aggiunti, del ricorso e la memoria
depositata sono disponibili all’indirizzo www.scuolaecostituzione.it

Comitato “Per la scuola della Repubblica” associazione onlus – Sede legale via La Marmora 26 50121, Firenze; operativa via Papiniano 38, 00136 Roma,

amministrativa via G. Venezian 3, 40121 Bologna. (c/c postale 23452543)

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